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BPER Banca, successo per i primi bond EMTN in forma dematerializzata In Italia

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BPER Banca ha collocato con successo lo scorso dicembre 2022 500 milioni di euro di fixed to floating Senior Non Preferred bond, un particolare tipo di obbligazioni subordinate rivolte a investitori istituzionali.

A Marco Biale, Head of Structured Finance di BPER Banca, chiediamo com’è andata.

Vantaggi confermati, per BPER sarà il nuovo benchmark

“L’operazione è stata un grande successo, di gran lunga l’operazione più performante in termini di placement nella storia della nostra Banca.
Il processo di bookbuilding ha raccolto una domanda di oltre 2 miliardi di euro, a fronte di un’offerta di mezzo miliardo, da oltre 200 investitori a livello globale.

Ci ha anche sorpreso una componente della domanda dal Far East (Giappone, Singapore etc.): un’area che non pensavamo di poter raggiungere e che ha affiancato i mercati più consolidati come il Regno Unito. Possiamo tranquillamente dire che adesso ragioniamo su scala globale quando progettiamo un’emissione di debito sul mercato.

L’operazione ha comportato le sue sfide. Il gruppo BPER ha concluso negli ultimi anni una serie di importanti acquisizioni, che ne hanno radicalmente ampliato il perimetro. L’ultima, quella di Banca Carige, ha visto l’iscrizione dell’atto di fusione appena lo scorso 28 novembre, quindi la nuova emissione di senior non preferred ha dovuto tenere conto di diverse novità anche recentissime.

Nel solo 2022 abbiamo completato ben 5 emissioni. È stato un anno straordinario anche da questo punto di vista e si è concluso con quest’ultimo successo sicuramente incoraggiato anche da un sentiment positivo dei mercati.

Un’occasione che abbiamo saputo cogliere

- BPER è stata la prima banca in Italia a emettere del debito nell’ambito del proprio programma EMTN (Euro Medium Term Notes) in regime di dematerializzazione centralizzata presso Euronext Securities Milan. La prassi finora è stata quella di emettere obbligazioni fisiche – generalmente New Global Note - sotto la giurisdizione anglosassone.
Quali sono stati le differenze con questa nuova gestione? Quali i vantaggi?

“Questa nuova modalità digitale e dematerializzata presenta grandi vantaggi che abbiamo avuto il coraggio di testare per primi. Abbiamo così sfidato delle prassi di mercato che ormai, a nostro avviso, non hanno più ragion d’essere.

Con il vecchio sistema bisogna ancora oggi emettere dei titoli che sono sottoposti almeno in parte alla giurisdizione britannica: significa, in era Post-Brexit, vincolarsi a un corpus di regole extracomunitarie, con i rischi che ne conseguono, anche di fronte ai regolatori come Banca d’Italia e Bce.

Da emittenti italiani possiamo oggi emettere titoli totalmente dematerializzati che rispondono soltanto al diritto italiano, come già da anni avviene per le emissioni di covered bond. Fuori dal perimetro dei financial institution group (FIG), ossia di banche e intermediari finanziari, lo fanno da decenni il Ministero dell’Economia e CDP.

Questo sistema semplifica enormemente la gestione della vita dei bond e le procedure. Si traduce in minori costi, minore time-to-market e soprattutto in maggiore semplicità ed efficienza dei processi.

Altri vantaggi molto concreti

“La struttura precedente, quella delle new global note, impone in pratica una firma fisica su diversi documenti ogni anno nel Regno Unito. Se non si ha una sede nel Paese, si deve fare ricorso a un process agent che sostanzialmente permette una domiciliazione indiretta, ma comporta l’assunzione di una figura esterna ad hoc e il suo rinnovo annuale.

Possiamo tutti immaginare in epoca Covid quali enormi difficoltà e inutili costi possa aver comportato la necessità di firmare fisicamente dei documenti cartacei a Londra almeno una volta l’anno per ogni emissione.

Euronext Securities Milan, che da oltre 25 anni gestisce emissioni in forma dematerializzata, ci ha sempre fornito un ottimo servizio e lo abbiamo riscontrato anche in questa nuova emissione. Con la nuova modalità diventa quindi il nostro referente unico per una serie completa di servizi, compresi quelli di agente di pagamento, e questo si traduce in semplicità ed efficienza.

Con la prassi delle new global note dovevamo invece interfacciarci – anche legalmente - non soltanto con i sistemi di clearing europei, ma anche con altre figure terze e intermedie richieste, che complicavano inevitabilmente la gestione di tutta l’emissione. Ora è tutto più diretto e trasparente”.

- BPER ha presentato lo scorso giugno il piano industriale al 2025. In questo ambito quali sono le prossime iniziative che avete in programma?

“Abbiamo intenzione e necessità di tornare al mercato, tra quest'anno e i primi mesi dell'anno 2024, con almeno due nuove emissioni di senior non preferred.

Probabilmente dovremo fare anche qualcosa di più, ma posso già dire che per noi ormai la dematerializzazione centralizzata in forma digitale presso Euronext Securities Milan sarà lo standard.

È una prassi che abbiamo testato con successo e il nostro obiettivo è quello di consolidarla.

Penso anche che abbia le potenzialità per diventare lo standard del mercato e vincere sulle prassi precedenti che ormai hanno troppi svantaggi”.